Chi siamo

L'apicultura per noi è passione

L’Azienda Agricola Rombolà Francesca nasce nel 2018 succedendo alla tradizione di famiglia e si trova a Brattirò una frazione del comune di Drapia, sulle colline a ridosso di Tropea, sorge su un altopiano di 250 metri sul livello del mare, distando solamente 3 km da Tropea, la conformazione del territorio con una posizione prominente sul Tirreno regala un microclima eccellente generato da brezze di terra e di mare, che vanno ad arricchire la biodiversità del posto. L’azienda si trova in C.da Spaccio, alle spalle c’è la collina della Massaria e di fronte il mare con lo stupendo spettacolo delle isole Eolie e lo Stromboli al centro.

La nostra storia

L’impronta contadina è incentrata da secoli sia nella mia generazione che in quella di mio marito. Ne è testimone il fatto che già nel 1938 i miei avi comparirono nel periodico mensile dell’epoca Calabria Agricola in prima pagina come “Esempio Meritevole”. L’Azienda Agricola Rombolà Francesca si occupa di Apicoltura, una storia lunga che affonda le sue radici in Contrada Spaccio 75 anni fa subito dopo la guerra. Una storia fatta di una curiosità che è diventata un amore a prima vista.

Siamo nel 1945 il nonno di mio marito è di rientro dalla guerra, con i commilitoni si fermano a Nola in una masseria e vengono gentilmente ospitati da dei contadini, dopo essersi rifocillati il nonno cerca di godersi la pace della campagna e una piccola cassetta di legno attira la sua attenzione allorché chiede al contadino di cosa si trattasse e quello spiegò che era per allevare le api, per l’epoca era un’innovazione poiché si usava ancora il bugno villico di legno, si interessò subito a questo mondo nuovo e affascinante. 

Quando giunse finalmente a casa raccontò con trasporto al fratello di questo amore a prima vista e così decisero che anche loro avrebbero avuto le api, impiegarono un anno a contattare l’apicoltore di Nola che vendette una famiglia di api ma che l’avrebbe spedita in treno appena pronta. 

Giunse il giorno stabilito dell’arrivo delle api, nonno e prozio erano emozionati come due bambini, nei giorni precedenti avevano preparato una sorta di lettiga di legno per poter trasportare il bugno di api da Tropea a Brattirò.

L’attesa era infinita e andarono ad aspettare il treno alla stazione di Tropea con un’ora di anticipo, ma ebbero un’immensa delusione all’arrivo del treno non c’era niente per loro. Si misero sulla strada del ritorno talmente delusi da non parlarsi neanche, ma mentre erano sulla strada di casa un ragazzino di corsa chiese se erano loro che aspettavano il pacco da Nola poiché il capotreno alla stazione di Ricadi aveva lasciato sulla banchina ferroviaria un pacco per loro. Giunti alla stazione presero le api e per arrivare a casa più in fretta attraversarono la vallata passando per i tratturi che collegano contrada spaccio con Ricadi, oltrepassarono la fiumara e finalmente arrivarono a destinazione.

Le api si trovavano dentro un bigoncio, un secchio di legno fatto a doghe, nel nostro dialetto chiamato “Ruvaci”, non avendo ancora arnie decisero che avrebbero continuato ad allevarle nel “Ruvaci” così scavarono una nicchia nel muro di “bresti” (blocchi tipici fatti di terra acqua e pula ed essiccati al sole) e li posero dentro. Purtroppo il nonno morì subito dopo e il fratello non si scoraggiò anzi prese l’apicoltura come una missione di vita avrebbe avuto tante api e dedicato ad esse la propria vita come era desiderio del fratello. Crebbe la sua fame di conoscenza e si abbonò alla rivista ” L’ apicoltore Moderno” seguendo tutti i consigli di Don Giacomo Angeleri , figura prominente dell’apicoltura dell’epoca, fece costruire le arnie Dadant Blatt da un falegname del paese e trattò le api con amore e rispetto, quello che poi fece mio suocero e che ora facciamo noi, continuiamo la missione d’amore, le rispettiamo e rispettiamo il loro ambiente proprio perché non devono mai sentirsi violate o in pericolo né loro stesse né la loro casa. Ancora oggi sono nello stesso identico posto di 75 anni fa. Ora i tempi sono più complicati, la vitalità di questo insetto è messa a dura prova, ma la passione supera ogni ostacolo, lasciando prospettive fiduciose, per chi come noi ha fatto dell’amore per il creato la propria missione di vita. Fieri di essere i custodi delle Api di Zio Cicco!